Mercato immobiliare
12 maggio 2020

IL CORONAVIRUS NELL'IMMOBILIARE: NO STOP, CAMBIANO PRIORITÀ E PROSPETTIVE

La casa si trasforma in un bene rifugio umano ed economico.

 
 

L’emergenza coronavirus ha certamente cambiato il modo in cui viviamo la nostra abitazione, ha modificato preferenze e priorità, portandoci ad una nuova prospettiva.

Dal lavoro allo svago, fino all’attività fisica, molte attività si sono spostate all’interno della casa, queste nuove funzioni, un tempo estranee all’abitazione, sono diventate parte integrante dei nostri ambienti abitativi, portandoci a ricavare spazi per postazioni di lavoro in smart working, aree studio attrezzate per bambini e ragazzi e piccole aree fitness per lo sport.

La casa è diventata il centro di ogni attività giornaliera e naturalmente lo spazio è diventato vitale per ogni famiglia, soprattutto le più numerose.

Ci siamo velocemente resi conto come l’obbligo di restare a casa abbia portato intere famiglie a vivere in un ambiente compresso, senza magari uno sfogo esterno, come un giardino o un terrazzo.

Questa situazione ha messo in difficoltà molte famiglie che sicuramente, dopo l’esperienza “compressa” e limitante, desidereranno cambiare casa con nuove priorità.

Le analisi di mercato ci conducono a credere che nel prossimo futuro le case che verranno acquistate dovranno avere caratteristiche imprescindibili: contesti più aperti, spazi ampi e vivibili, sbocchi esterni importanti, come un giardino o un grande terrazzo e stanze multifunzionali, per lo studio, gli hobbies, il relax e l’attività fisica.

È evidente che dopo la difficile esperienza del coronavirus, saranno in molti a voler cambiare la propria abitazione, proprio perché non più corrispondente alle esigenze del nucleo familiare. Le case che saranno più appetibili per il mercato dovranno quindi rispondere a nuovi canoni abitativi.

In base a questi elementi si delineano delle prospettive chiare su come saranno le case che abiteremo domani, certamente si ricercheranno dei tagli più grandi. Il piccolo appartamento, il cosiddetto mini, andrà scomparendo in favore di metrature più generose.

Le famiglie saranno orientate verso abitazioni che possano, sì offrire un numero di camere da letto adeguate, ma anche grandi living open space, giardini attrezzati dove poter pranzare e fare attività fisiche o ludiche e terrazze abitabili, che per dimensioni, si trasformano in vere e proprie stanze all’aperto, diventando spazi multifunzionali, per il pranzo, agli hobby personali ed il fitness.

È importante tenere in considerazione anche la qualità abitativa, quindi si cercheranno abitazioni luminose, in grado di offrire forti apporti di luce naturale all’interno, in grado di favorire il benessere psicofisico delle persone.

In questo senso diventano fondamentali anche gli spazi verdi, il benessere del corpo e della mente coincide infatti con la parola “verde”, a rivelarlo è stato uno studio inglese dei ricercatori della Exeter University pubblicato sul giornale Psychological Science.

Secondo la ricerca, chi abita in aree ricche di prati e spazi verdeggianti è più felice, ha un livello di stress più basso, è più efficiente sul posto di lavoro e meno litigioso a fine giornata.

 

In effetti, stanno sorgendo sia in Lombardia che in Veneto, interi quartieri green, completamente immersi nel verde, che promettono di offrire ai futuri abitanti uno stretto contatto con la natura circostante.

Considerati tutti questi fattori, la nuova prospettiva, è che le case di domani diventeranno una sorta di “microcosmo” dove poter vivere, lavorare, giocare e fare sport in piena libertà, senza nemmeno doversi muovere dal proprio contesto abitativo, un bene rifugio quindi, che diventa sia umano che economico.

 
 

 

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